Storie di Successo

Orologio Francesco Agello: nessun limite nella ricerca dell’eccellenza

Francesco Agello diventò “l’uomo più veloce del mondo” il 23 ottobre 1934 quando a bordo dell’idrovolante MC72 toccò i 709 km/h, segnando così un record mondiale di velocità che a oggi rimane ancora imbattuto. Quasi un secolo dopo, Alessandro Colombo, suo genero ed esperto orologiaio, ha deciso di celebrare la straordinaria impresa di Francesco Agello con un orologio in edizione limitata a lui dedicato.

Oggi Alessandro ci racconterà come la sua vita si sia intrecciata alla storia del grande aviatore e come da qui sia nato l’orologio Francesco Agello, una storia di successo Viva Digital promossa attraverso campagna pubblicitaria sul web e sui social coinvolgente e capace di attirare un gran numero di appassionati del mondo dell’orologeria e dell’alta velocità.

Come è nata l’idea di realizzare un orologio dedicato a Francesco Agello?

La storia dell’orologio Agello inizia insieme alla relazione che io, Alessandro, ho con la mia compagna attuale che è una delle discendenti di Francesco Agello. È stato grazie a questo legame che mi sono avvicinato alle imprese di questo grande aviatore italiano e in particolare al suo record mondiale di velocità raggiunto a bordo del Macchi-Castaldi. Affascinato da questo suo grande successo, ho promesso a mio suocero di riportare in auge il nome di Agello; così mi sono messo a cercare una ditta che fosse disposta ad aiutarmi nel progetto di realizzare un orologio a lui dedicato. Ho trovato supporto da parte di Locman che ha messo a disposizione le sue abilità tecniche per costruire l’orologio e dare vita alla mia idea.

Ti va di raccontarci meglio l’impresa di Francesco Agello?

Nel 1928 grazie all’inventiva di Italo Balbo e Mario Bernasconi nacque il RAV, acronimo per Reparto Alta Velocità, con sede a Desenzano, dove si tenevano numerose prove sugli idrovolanti allo scopo di modificarli e perfezionarli. Infatti, in quegli anni era in voga la Coppa Schneider, che fu inizialmente vinta dagli Inglesi per tre volte di seguito, senza lasciare all’Italia alcuna chance di vittoria. Gli idrovolanti italiani erano comunque un esempio di qualità ed efficienza, basta pensare ai mille record di De Bernardi, che riuscì per primo ad infrangere il muro dei 500 km/h.

Dopo numerosi tentativi da parte degli italiani, finalmente fu realizzato l’idrovolante Macchi-Castoldi MC72, un gioiello della tecnologia con doppio motore Fiat e una doppia elica controrotante. Nel 1933, con questo idrovolante, Agello riuscì a battere gli inglesi, raggiungendo i 680 km/h. In seguito, prima che il RAV chiudesse i battenti nel 1934, Agello, non ancora soddisfatto, riuscì a superare i 700 km/h, stabilendo un nuovo record per gli idrovolanti con motore a pistoni, un record che ancora oggi rimane imbattuto.

Questi erano gli anni dominati dalla filosofia futurista e l’idrovolante era considerato il mezzo del futuro, tanto che si facevano numerosi esperimenti e modifiche per vedere come si potessero usare questi velivoli al meglio. In quel periodo ci furono altre imprese di questo tenore oltre a quella di Agello, pensiamo a quelle di altitudine di Mario Pezzi e di Carina Negrone oppure alla traversata transatlantica a opera di Balbo. Fu un’epoca grandiosa per l’aeronautica italiana, tant’è che molti dei successivi trionfi, per quanto riguarda moto e automobili, furono a opera di ex piloti d’aviazione, come ad esempio Guzzi. Lo stesso simbolo della Ferrari, il famoso cavallo rampante, era originariamente simbolo dell’aereo di Baracca, il quale lo concesse a Ferrari come augurio di buon auspicio.

Quali sono quindi le particolarità dell’orologio Francesco Agello realizzato da Locman in un’edizione limitata?

Ho desiderato realizzare un modello che riprendesse lo stile dell’epoca di Agello, con un gusto vintage, perché fu proprio grazie all’orologio che portava al polso che Agello fu identificato dopo il tragico incidente in cui perse la vita.

La scelta del quadrante blu, invece, rappresenta un rimando alla natura dell’idrovolante, che unisce cielo e mare. L’orologio è automatico, senza batteria e si ricarica con il movimento del polso, come gli orologi del tempo che erano prettamente meccanici.

Sul fondo c’è poi una personalizzazione con la firma e il ritratto di Francesco Agello, insieme alla dedica che gli fece D’Annunzio, descrivendolo come “l’uomo più veloce del mondo”. A lato dell’autografo di Agello, troviamo l’aquila rossa, ovvero il riconoscimento che spettò a tutti quei piloti capaci di superare la barriera dei 500 km/h.

Quanti pezzi avete prodotto?

L’idea era quella di produrre esattamente 709 pezzi, un numero pari alla velocità a cui Agello viaggiava quando stabilì il nuovo record nel 1934.

Chi è l’acquirente ideale di questo oggetto da collezione?

In generale, dividerei il pubblico in tre principali categorie. La prima è senza dubbio rappresentata dagli appassionati d’aviazione che già conoscevano la figura di Agello. La seconda categoria comprende gli appassionati di motori, perché comunque pensare che la Fiat riuscisse a elaborare tali meccanismi è incredibile, e di storia, perché si tratta di eventi che hanno lasciato il segno nel panorama italiano. Infine ci sono tutti coloro che hanno scoperto più tardi la storia di Agello e ne sono rimasti affascinati, proprio come me.

Per questo ho iniziato a regalare il libro della sua storia insieme all’orologio, così che chi lo indossa possa capirne il significato. Questa sua biografia, scritta dal giornalista Francesco Dionigi, giornalista nato a Casalpusterlengo stessa cittadina d’origine di Agello, include tutti i momenti più salienti della vita di Agello, i suoi sacrifici e i suoi successi. È un libro interessante perché approfondisce anche i rapporti con gli altri colleghi dell’aviazione, come Mario Stoppani, Arturo Ferrarin o la grande Carina Negrone.

Come è nata la tua passione per l’orologeria?

Potrei dire che sono nato con le pinzette in mano, perché già da bambino vedevo mio padre che lavorava con rotelline e viti. Sia lui che mio nonno erano orologiai, quindi anche io ho seguito la stessa strada. A tredici anni feci la scuola d’orologeria, a 15 anni già lavoravo e in seguito ho seguito il corso d’orafo e quello di gemmologia.

È stata una vera fortuna coincidenza che la mia professione di orologiaio si sia incontrata con la storia di Agello grazie alla mia attuale compagna. Ma ci sono anche altre coincidenze: ora vivo a pochi chilometri dal luogo del tragico incidente in cui morì Agello e poi io mi chiamo Colombo, e Agello volò anche con un motore Colombo. Inoltre, questo orologio mi ha messo in contatto con tante persone che, come me, si impegnano per mantenere vivo il ricordo di Agello e della sua vittoria.

Ci sono altri progetti futuri legati a quello principale dell’orologio?

In primis, vorremmo mettere una targa in onore del pilota all’aeroporto di Brescia, se non qualcosa di più in sua memoria. Probabilmente poi, nel novembre 2022, ci sarà un evento a Volandia, dove oltre all’ingresso al museo, sarà possibile assistere a un congresso sul tema aviazione.

Per quanto riguarda gli orologi però non sono previste altre produzioni?

Resteranno sul mercato solo i 709 orologi prodotti in edizione limitata. Alcuni sono già stati venduti e per chi fosse interessato, è possibile prenotare l’orologio, dando un acconto pari a un quarto del prezzo finale, che è di 399 €. Una volta versati i primi 100 euro, l’orologio è disponibile per il ritiro quando si preferisce. Se siete appassionati di aeronautica, o volete semplicemente un orologio originale e di qualità, potete visitare il sito www.francescoagello.it, o contattare la gioielleria Colombo, che ha il proprio negozio in Sesto San Giovanni, a Milano.

Chi acquista l’orologio in qualche modo prende parte alla rete di contatti, progetti e iniziative future in onore di Agello.